Il giorno in cui capii che avrei potuto farcela, che avrei potuto regolare i conti col destino era arrivata: finalmente … Altro
Tag: Grado
In epoca romana la città, conosciuta come ad Aquae Gradatae, fu il porto a servizio di Aquileia e Castrum, il primo per le navi che da lì entravano nel Natisone. All’epoca il territorio di Grado era attraversato da un’importante strada romana, la via Gallica.
Grado si sviluppò attorno al 452, quando molti abitanti si rifugiarono sull’isola per sfuggire alle orde degli Unni guidati da Attila.
Nel 568, in seguito all’invasione dei Longobardi in Friuli, il patriarca Paolino vi trasferì la sede del Patriarcato di Aquileia. Grado crebbe di popolazione ed acquisì quindi un ruolo politico e religioso di primo piano, testimoniato dalla costruzione delle maestose basiliche di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie, entrambe della fine del VI secolo. L’isola lagunare venne fortificata, prese il nome di Nova Aquileia e rimase nell’ambito dei domini bizantini, mentre il resto del Friuli, Aquileia compresa, era sotto il controllo dei Longobardi.
Nell’875 Grado fu minacciata dai pirati della Dalmazia e fu salvata con una battaglia navale che si svolse nelle acque di fronte all’isola e che fu vinta dalla flotta veneziana sotto il comando di Giovanni Partecipazio[5].
L’emergere di Venezia come centro dominante delle lagune venete segnò però il lento declino dell’isola, che fu aggravato dalla ricostruzione della città di Aquileia (a cavallo fra il IX ed il X secolo) e da un rovinoso saccheggio sofferto negli anni venti dell’XI secolo.
A partire dal XII secolo lo stesso patriarca di Grado (che nel 1451 diverrà, anche nel nome, patriarca di Venezia) trasferì la sua residenza alla basilica di San Pietro di Castello, a Venezia. Grado divenne quindi un povero paese di pescatori, e tale rimase nei secoli successivi, appartenendo al Dogado, la stretta lingua di terra che si estendeva dal delta del Po a Grado e sin quasi a Monfalcone: un insieme di lagune, barene, canali e corsi d’acqua direttamente amministrati dalla città di Venezia e che assicuravano alla Serenissima il diretto controllo di buona parte del litorale alto-adriatico, ma senza quasi penetrare nella terraferma.
Con il trattato di Campoformio (1797) e la fine della millenaria Repubblica Veneta, Grado entrò a far parte dei domini di casa d’Austria che, eccettuata la breve parentesi napoleonica, ne mantenne il possesso fino al 1918.
A questo periodo risalgono le origini di Grado come stazione balneare che, avviate alla fine dell’Ottocento, portarono l’isola ad ospitare, già agli inizi del Novecento, personalità come Freud e Pirandello. In quegli anni Grado, che dipendeva amministrativamente da Gorizia, venne dotata dell’attuale diga con passeggiata a mare e del caratteristico porto interno.
Dal 17 gennaio 1917 vi era la 2ª Squadriglia Idrovolanti fino al mese di novembre.
Sull’isola di Gorgo nella Laguna di Grado nella primavera 1917 nasce la 253ª Squadriglia che resta fino al 30 ottobre 1917.
Al termine della prima guerra mondiale l’isola, che nonostante la prossimità del fronte fu sostanzialmente risparmiata dalle vicende belliche, venne annessa al Regno d’Italia.
Nel 1936 Grado fu collegata alla terraferma con un ponte che pose fine al secolare isolamento dell’isola. Una rapida espansione urbanistica, accompagnata da opere di bonifica e di contenimento delle acque, ha quindi notevolmente ampliato le dimensioni dell’abitato, che ora si estende anche sulla vicina isola della Schiusa.
da wikipedia
[Musical][Mente] – Queen #1 | Il Mito Intramontabile
Ricordo esattamente il giorno in cui Freddie Mercury morì. Ero in camera mia, disteso sul letto, con lo stereo e … Altro