No Way
Ore 3:07
Fa caldo, pur essendo novembre.
Ma non è questo il punto, non è questo che mi ha svegliato. Tutto intorno il buio della notte.
Per risparmiare, visto il periodo, il comune deve aver pensato di chiudere l’illuminazione pubblica. Vado alla finestra: solo nero.
Magari è un blackout. C’è il coprifuoco, come in guerra.
Tanto, penso, chi vuoi che giri per Trieste a quest’ora? Anime dannate, in mascherina, soldati dell’alba. Forse.
Penso a un foto.
È questo il pensiero che mi ha svegliato. È questo il pensiero che mi tiene sveglio.
Mi giro, sbuffo. Fa troppo caldo.
Tolgo felpa e pantaloni e resto nudo sotto le coperte. Sento il fresco entrarmi dentro. Sorrido tirando il piumone fin sopra il naso, come da bambino.
Va un po’ meglio, però quella foto. La fotografia è il mio Demone. È uno dei miei numerosi Demoni. E io amo i miei Demoni. Penso alla luce, al taglio, alla pellicola adatta. Penso al soggetto, alla forma. Penso al modo che ho scelto per esporla, una volta scattata. Penso che sarà un’opera memorabile. Ce ne saranno parecchie di foto. Il titolo già c’è. Ma non c’è la foto. Penso oggettivamente troppo.
NO WAY
Mi rigiro e passo da un fianco all’altro mentre la immagino su carta, mentre sviluppa, da sola. Indipendente. Imprevedibile e bellissima.
Passa il tempo, e più passa e più mi rendo conto che il sonno è perso del tutto. Mai successo. La fotografia percorre ogni mia sinapsi, salta agilmente oltre ogni gabbia mielinica, sbatte dietro la fronte, aggredisce il cervello. Si è impossessata di me. Strabuzzo gli occhi, perfettamente a loro agio nell’oscurità. Penso alla mia molla, al motore dei miei pensieri, alla scintilla che infiamma la mia mente e disegna nel mio inconscio immagini vivide e nitide. Solo cose belle, penso. E sorrido.
Ore 4:37
Ho un piano. So cosa fare e so come farlo. Ho sonno, ora posso addormentarmi sereno. Sono stanco, spossato, è stata una notte impegnativa. Mi metto supino, mi sento svuotato.
Chiudo gli occhi ripensando a quanto io mi senta fortunato ad avermi, ad averti, ad averla. Vedo la foto, le vedo tutte, indistintamente.
Ore 4:45
Suona la sveglia, saluto i miei Demoni.
Il mio mondo comincia.
“Amami subito perché brucio in fretta”.

L’insonnia è una brutta compagna di nottate interminabili purtroppo.
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Vero, ma in questo caso più che insonnia è stato un pensiero fisso a tenermi sveglio. Anzi, più di uno a dire il vero…
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Ti capisco benissimo Daniele, ti capisco veramente. I pensieri fissi per anni non mi hanno fatto riposare in pace.
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😔
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Mi spiace che non dormi sai… 😯😯😯😯😯😯belle parole che Le riservi sempre. Sei un bravo fotografo da quanto si vede.
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Grazie Alessandra, anche perché riesci sempre a cogliere le parole che dedico a Lei…
Sempre gentile.
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Sembrava ovvio… Certo che se nemmeno ti fa dormire… 🤦♀️
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È un pensiero fisso, un bisogno fisico.
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Non dormire a volte è creativo…i miei lavori nascono sempre di notte, mi sveglio e creo.
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È stato un viaggio onirico e fisico. E ha portato i suoi frutti
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